lunedì 27 aprile 2009

Il buon vino e la botte piccola


Montelone Rocca Doria è un piccolissimo paesino situato vicino al lago Temo con poco più di 130 abitanti. E questa potrebbe essere già una notizia un pò curiosa. Nonostante le piccole dimensioni però Monteleone è un centro molto attivo, tant'è vero che in queste pagine vorrei segnalare una inziativa che merita di essere seguita. Il 1 e il 2 maggio prossimi infatti si svolgerà il primo Festival della Cultura e delle Arti, manifestazione storico – culturale promossa dallo stesso Comune per favorire la conoscenza della storia e promuovere la cultura nel proprio territorio. Una serie di iniziative che, partendo dalla storia e dall’archeologia di questo importantissimo castello del medioevo sardo, percorreranno un meraviglioso sentiero immaginario che porterà alla riscoperta del territorio e della sua storia, grazie all’eccezionale accompagnamento della musica e del teatro.
L’evento nasce dopo i recenti importanti ritrovamenti effettuati in località Sa Tanca ‘e sa Mura.
L’intervento di scavo, realizzato nell’agosto del 2008, durante un considerevole abbassamento del livello del lago artificiale, ha portato alla luce i resti di due chiese, quasi contigue tra loro, di ridotte dimensioni, che dominavano dall’alto un villaggio, forse identificabile con la villa de Tutar.

Qui sotto potete trovare il programma.




Venerdì 1 maggio 2009
Ore 9.00 Conferenza: Monteleone Rocca Doria. La storia e l’archeologia della Rocca
Medievale e del suo territorio a dieci anni dai primi interventi di scavo archeologico.
Ore 11.00 Visita guidata al castello e al borgo dei Doria.
Ore 12.00 Sfilata di auto d’epoca.
Ore 13.00 Pausa pranzo.
Ore 15.30 Presentazione della Mostra: La storia siamo noi e della rivista Quaderni di Aidu
Entos.
Ore 17.00 Visita guidata al castello e al borgo dei Doria.
Ore 21.00 Concerto dei Paranoid Eyes – Tributo ai Pink Floyd.


Sabato 2 maggio 2009
Ore 10.30 Corteo Medievale realizzato grazie alla collaborazione dell'Associazione Culturale di
Volontariato Giudicato di Torres, dell’Associazione di promozione sociale Sbandieratori e
Musici della Città dei Candelieri di Sassari e del Gruppo Medievale Quartiere Castello di
Iglesias che ci regaleranno, anche dal punto di vista scenografico, un tuffo nel medioevo
sardo. Partenza dal piazzale della chiesa di S. Antonio
Ore 12.30 Visita guidata al castello e al borgo dei Doria.
ore 13.30 Pausa pranzo.
Ore 17.00 Visita guidata al castello e al borgo dei Doria.
ore 18.30 Rappresentazione teatrale liberamente ispirata da alcuni documenti storici del XIV
secolo. Di Giangiorgio Cadoni
Ore 20.00 Giocolieri e Mangiafuoco in Piazza.Ore 21.00 Concerto dei Mariamarì


Da segnalare, per quello che ci compete, la mostra fotografica "La storia siamo noi" e la presentazione del numero 3 della rivista Aidu Entos e dei Quaderni di Aidu Entos, entrambi diretti da Fausto Ligios.


Sempre sia il buon divertimento



sopra: copertina della rivista Aidu Entos (foto © Fausto Ligios)

lunedì 13 aprile 2009

Quando il lavoro premia


Crediamo nel duro lavoro, nella passione, nelle belle idee che poi diventano fotografia, nei progetti fotografici pensati a lunga scadenza che un giorno o l'altro dovranno vedere la luce. Questo prologo era d'obbligo perchè, pur non amando le autocelebrazioni, questa volta dobbiamo fare un'eccezione alla regola e dare una notizia che ci fa immenso piacere. Una foto del nostro presidente è stata infatti premiata al primo Concorso Fotografico Carnevale 2009 di Ottana organizzato dall’Associazione Culturale Boes e Merdules, il cui tema aveva come oggetto proprio il carnevale di Ottana e le sue maschere caratteristiche. Un secondo posto che premia un progetto che Fausto Ligios sta portando avanti ormai da più di tre anni di pellegrinaggio tra i diversi paesi che durante il Carnevale si scatenano in feste e bagordi folli. Non è il primo riconoscimento che Ligios ottiene nella sua carriera di fotogiornalista. Nel 2006, pur non vincendo il Concorso, un sua foto aveva avuto il prestigioso riconoscimento da parte della versione italiana della rivista del National Geographic (cliccare qui per vedere http://ngnatura.blog.espresso.repubblica.it/concorso_national_geograp/2006/07/ex_villaggio_ir.html), così, come del resto, un'altro componente dell'associazione f/64, Gianmario Cutroneo (http://national.blog.espresso.repubblica.it/concorso_national_geograp/2006/07/corsa_a_pelo_da.html)



Sempre sia il gruppo


sopra: foto © Fausto Ligios

martedì 7 aprile 2009

Estirpare l'Isola dagli stereotipi anacronistici


L'Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, in collaborazione col Consorzio Camù e Su Palatu-spazio culturale per la fotografia, presentano la mostra fotografica Ispantos. A journey in Sardinia di Dario Coletti , curata da Salvatore Ligios. Ospitata dal Centro Comunale d’Arte e Cultura Castello di San Michele e aperta al pubblico dal 6 aprile al 7 giugno 2009, l’esposizione propone una raccolta di 60 immagini in bianco e nero, scattate nelle diverse parti della Sardegna, dagli anni Novanta a oggi. L’attraversamento dell’isola da nord a sud, tredici anni fa, fornisce al fotografo romano l'occasione per scoprire luoghi e tradizioni di forte impatto emotivo. Attraverso il suo obiettivo, nell'esasperazione del bianco e nero, aspetti apparentemente banali ma fondamentali per chi l'isola la vive, come le navi, il mare, i nuraghi, i pastori, le miniere e i cavalli finiscono col perdere, quasi, la vocazione descrittiva per raggiungere quella più sublime dell’evocazione. Il reportage fotografico, tratto dal libro “Ispantos”, edito dalla Soter Editrice di Villanova Monteleone, è accompagnato dalle suggestioni letterarie dello scrittore Marcello Fois e da una riflessione dell’antropologo Francesco Faeta, che sul fotografo spiega: “Coletti riesce a restituirci una Sardegna non banale, fatta di segni e di sottili rapporti tra le immagini, di densi ritratti di uomini, ambienti e cose che aggirano il rischio della descrizione convenzionale e si aprono a una profonda considerazione poetica della realtà contemporanea”.

Dario Coletti (Roma, 1959) Pubblicista, lavora presso l’Istituto Superiore di Fotografia dove dirige il dipartimento di fotoreportage e ricopre la carica di vicedirettore. Le sue foto sono conservate presso la biblioteca dell'Università di Cagliari, il Mifav – Università di Roma di Tor Vergata, Centro di Studi di Storia del Lavoro di Imola e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Collabora con quotidiani e settimanali italiani e stranieri.


Castello San Michele, via Sirai sn, 090121 Cagliari
orario di visita: dal martedì alla domenica dall 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; chiuso il lunedì.Per informazioni: tel 070500655, e-mail:castellosanmichele@camuweb.it
Sopra: foto © Dario Coletti

lunedì 6 aprile 2009

Come salvarsi dalle persone maleducate?


Qualche giorno fa ho ricevuto, così come tanti altri colleghi fotografi, questa e-mail che riporto integralmente:

"Gentilissimi,
Vi scrivo per sottoporre alla Vostra attenzione alcune questioni riguardanti il Lunissanti che quest’anno cadrà il prossimo sei aprile.
Mi permetto di farlo poichè molti di Voi, come suppongo, frequentano la settimana santa a Castelsardo da tanti anni e, in questa assidua frequentazione, hanno anche consolidato rapporti di amicizia con i confratelli e i loro contorni.
E’ proprio con questo stesso spirito che desidero chiedere la Vostra collaborazione affinchè, al mattino, alla partenza dei cori e dei misteri nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, ci sia il massimo rispetto alla funzione religiosa in essere.
Infatti, anche negli anni scorsi, si notava una movimento troppo pressante verso l’altare ed il rumore di decine e decine di “scatti” provocato sia dai fotografi professionisti che da molti altri amatori.
In queste condizioni non è neppure possibile eseguire una incisione dei canti (anche per noi, questi canti “ufficiali”, sarebbero un buon ricordo) per via delle continue sovrapposizioni dello “scatto”.
Desidereremmo, il Priore insieme al Consiglio, che proprio Voi siate di esempio evitando gli scatti all’interno della Chiesa o, quantomeno, al momento e durante tutta l’esecuzione dei tre canti canonici.
Noi pensiamo che tutto il percorso della processione al mattino, l’ingresso alla Basilica di Tergu, il rientro e la processione serale per le vie del centro storico possano offrire buoni spunti per un racconto dei fatti.
Noi pensiamo anche che la ricerca esasperata dell’immagine (fotografi che si infilano “dentro” il coro oppure, altri, che fermano gli “apostoli” con i misteri per fare lo scatto) non renda neppure un buon servizio al contesto che si vuole cogliere. Il rischio di modificare il quadro degli eventi è alto. D’altra parte, concorderete con me: se dovessimo fare uno scatto dalla parte centrale della chiesa verso l’altare vedremo un “mistero” e decine di fotografi che gli stanno addosso.
D’altra parte non siamo insensibili all’importanza che l’immagine assume come mezzo di comunicazione e testimonianza degli eventi per questo chiediamo la Vostra collaborazione.
E’ possibile? Avete qualche altro suggerimento in proposito?
Vogliate gradire, con l’occasione i miei più cordiali saluti.


Castelsardo 4 aprile 2009


Giuseppe Brozzu
Priore Confraternita Oratorio Santa Croce Castelsardo"



Ritengo la richiesta del Sig. Brozzu pienamente legittima e mi sento di accoglierla a pieno, nonostante io stia dall'altra parte della barricata. E' diverso tempo che non vado più a Castelsardo proprio perchè è diventato impossibile fotografare. Tra cellulari, fotocamere compatte, presunti fotografi armati dell'ultimo modello di Nikon o Canon, la maleducazione è così fastidiosa che preferisco starmene a casa.
Il digitale ha portato la fotografia nelle case di tutti coloro che con l'analogico non si potevano permettere sviluppo e stampa delle classiche 36 pose. E questo è un bene. Poi, però, presunzione e maleducazione ci hanno messo lo zampino rovinando tutto.

Sempre sia la buona fotografia.
Fausto Ligios

Sopra: Ottana 2009 (© F.L.)

La mitraglia di Pablo Volta



Conoscevo Pablo Volta soltanto attraverso le sue spelndide fotografie della nostra isola degli anni '50. Pensavo che, ormai ottantenne, mollato pellicole e argenti, si godesse, giustamente e meritatamente, la pensione in quel di San Sperate dove vive da vent'anni. Avevo letto da qualche parte che non scattava ormai più. Peccato, avevo pensato, chissà come sarebbe oggi, con l'avvento del digitale il grande maestro....


Bè, il mio desiderio si è avverato, perchè Pablo Volta è ritornato...


A SU PALATU di Villanova Monteleone dal 4 aprile sino al 24 maggio 2009 si potrà ammirare "Zucchero amaro", la sua ultima fatica. Non più pellicola, non più bianco e nero, non più ritratti di personaggi illustri del XX secolo. La novità del "giovane" Volta e che con l'ardore di un neofita scalpitante, imbracciata una fotocamera digitale, Pablo ha creato un lavoro ex novo sfruttando questa nuova pelle. E lo ha fatto con la solita bravura, maestria e professionalità di un tempo, a dimostrazione che come ha scritto Salvatore Ligios nel catalogo della mostra che il talento quando c'è non est abba.


Durante l'inaugurazione dell'evento, ad una domanda sul suo rapporto con il digitale, il maestro ha risposto candidamente "mi sono trovato bene, il digitale offre delle possibilità che l'analogico non ha, soprattutto il fatto che non devi cambiare ogni volta rullino. Adesso mi butto in mezzo e sparo a mitraglia".

Sempre sia Pablo Volta.
Fausto Ligios
Sopra: Sonia Borsato e Pablo Volta (© F.L.)