martedì 23 giugno 2009

Kodachrome bye bye


E’ risaputo che anche le cose più belle finiscono. La fotografia sta cambiando, e questo è normale e fisiologico. Si va avanti, cercando però sempre di non dimenticare il passato, perché le radici sono importanti. Ed ecco la notizia: Eastman Kodak Company ha annunciato che entro fine anno ritirerà dal commercio la pellicola a colori KODACHROME, concludendo così il ciclo di vita di un’icona fotografica lungo 74 anni. Le vendite sono cadute a picco (oggi kodachrome rappresenta solo l’uno per cento delle vendite totali di Kodak nel settore delle pellicole).Che dire, siamo tutti un po’ più tristi anche perché il ricordo non può non andare alle grandi fotografie scattate con questa pellicola. Come non ricordare la una giovane afgana dagli occhi verdi di Steve McCurry, il fotografo del colore, che catturò il cuore di milioni di persone in tutto il mondo quando apparve indimenticabile sulla copertina del National Geographic Magazine nel 1985.
Come tributo alla pellicola in questione, Kodak ne donerà gli ultimi rullini al George Eastman House International Museum of Photography and Film di Rochester, N.Y., che detiene la collezione più grande al mondo di fotocamere e artefatti correlati. McCurry farà delle foto con uno di questi ultimi rullini e le immagini saranno donate alla Eastman House.Per salutare la storia di questa pellicola, Kodak ha creato una galleria di immagini famose, inclusa la ragazza afgana e altre foto di McCurry; il tutto disponibile sul sito: www.kodak.com/go/kodachrometribute

sabato 6 giugno 2009

Piccoli fotografi crescono


Anche quest'anno l'f/64 ha partecipato alla quarta edizione di "Caccia alla nuvola", manifestazione pensata e organizzata dalla Lega Navale Italiana sezione di Santa Teresa Gallura. "Caccia alla nuvola" è un concorso fotografico che ha come tema proprio le nuvole. Dopo alcune lezioni tenute in classe da esperti del settore, i ragazzi della prima media di Santa Teresa, armati di una macchinetta usa e getta, in un tempo prestabilito, devono dare la caccia alle nuvole di una certa importanza e immortalarle su pellicola. Una giuria di esperti giudicherà tutti i lavori premiando chi riesce a trovare la nube più caratteristica o rara o che presenta delle particolarità metereologiche importanti.

Esiste anche una categoria denominata "Foto artistica" e gestita dall'associazione, dove a vincere sono, questa volta, le foto tecnicamente più belle, dove insomma prevale più l'estetica che l'importanza della nuvola.

Quest'anno nella categoria "Foto artistica" hanno prevalso, per ben due volte, Virgina Occhioni (primo e terzo premio ex aequo), Gianbattsita Fiornovelli (secondo premio), Riccardo Demuro (terzo premio ex aequo).


Sempre sia il futuro.



sopra: i vincitori della categoria "Foto artistica" 2009 con il presidente di f/64 (foto © Vega Marras)

venerdì 5 giugno 2009

Il mezzo e il messaggio (2)


Smanettando su You Tube ho trovato questo interessante video su Gianni Berengo Gardin (consiglio TUTTI di scaricarlo http://www.youtube.com/watch?v=fJpaH5js3Ns).

Tra le tante cose interessanti il maestro se la prende un pò con il digitale e con una ben nota casa produttrice di fotocamere (CANON ndr). Per vendere più apparecchi questa ha infatti coniato lo slogan "Non pensare, scatta!" che per Berengo Gardin è assolutamente folle.

Appoggio la mozione.

Aggiungerei che anche "Giochiamo!", sempre della stessa casa produttrice, non è male...

Scartabellando nei miei vecchi appunti di Storia della fotografia, qualche giorno fa, mi è saltata agli occhi una vecchia pubblicità della Kodak che diceva: "You push the button, we do the rest", ovvero "Voi premete il bottone, noi facciamo il resto".

Ciò che mi stupisce è che questo slogan fu coniato da George Eastman nel 1888 per presentare al mondo la prima fotocamera facile da usare per il mercato di grande consumo. Compiendo questa impresa, Eastman rese semplice e accessibile a tutti un processo complesso e difficile da gestire.

Trovarono anche una parola per esprimere tutto questo, snapshot, quello che in italiano chiamiamo istantanea e che in inglese significava lo sparo alla cieca che il cacciatore fa quando durante la battuta sente un movimento tra gli alberi, punta e spara senza mirare davvero.

Ma allora cos’è cambiato?





Sempre sia l'incertezza che ti pone degli interrogativi





sopra: vecchia pubblicità della Kodak

martedì 2 giugno 2009

Il mezzo e il messaggio


Ancora una volta, speriamo diventi un’abitudine, dedichiamo un po’ di spazio ad una notizia che ci riguarda da vicino e che ci rende veramente felici.
Dario Apostoli, fotografo e membro dell’associazione f/64, ha dato sfogo alla sua creatività e versatilità d’artista questa volta non producendo un reportage fotografico ma utilizzando ormai il mezzo che più di tutti, negli ultimi anni, è entrato prepotentemente nella nostra vita: il telefono cellulare. E’ lo ha fatto molto bene, visto che una sua opera risulta fra le 15 finaliste della quinta edizione del prestigioso Pocket Film Festival (Centro Pompidou, 11-14 giugno 2009), manifestazione internazionale organizzata dal Forum des Images di Parigi e dedicata appunto ai cellulari.

Un connubio che potrebbe sembrare inusuale quello fra telefonino e creatività che però, in questo caso, ha prodotto “Notturno”, questo il titolo dell’opera, che superando una dura selezione a livello mondiale è riuscito a piazzarsi in finale nella categoria “Sperimentale” come UNICO concorrente italiano. Già, UNICO italiano. Ora c’è solo da aspettare il 14 giugno.
Ancora una volta una testimonianza del fatto che, se hai capacità e qualcosa dentro, il mezzo, ovvero lo strumento che si utilizza per esprimersi è solo un mero accessorio.

Sempre sia la creatività.



sopra: logo del Pocket Film Festival